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DIFFERENZE TRA ATTESTAZIONE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE NELLE PROFESSIONI NON ORDINISTICHE

In base ai recenti dati Confcommercio, l’aumento del 100% dei professionisti non iscritti a Ordini, Albi o Collegi negli ultimi 12 anni, stimolato anche dal progresso delle nuove professioni legate alle tecnologie emergenti, evidenzia un crescente ricorso all’autoregolamentazione prevista dalla Legge 4/2013. Questa scelta è adottata da un numero sempre maggiore di categorie professionali in cerca di riconoscimento per le proprie competenze.

In Italia, attualmente, sono 445.000 i professionisti senza iscrizione agli Ordini ma con partita IVA, con un aumento del 4% rispetto al periodo pre-Covid. Di questi, il 53% sono uomini, il 47% donne, e il 60% svolge la propria attività in modo autonomo, mentre il restante 40% collabora con altri professionisti.

La Legge 4/2013 è stata promulgata per introdurre una nuova disciplina delle professioni non organizzate in Ordini o Collegi e per creare un modello innovativo di rappresentanza per questi lavoratori professionali. L’obiettivo è costruire un sistema trasparente e competitivo, basato sulle competenze, con chi le può validare, aggregare e certificare, considerando che tali competenze non sono facilmente riconoscibili attraverso un sistema regolamentato di mercato.

L’autoregolamentazione dei professionisti si fonda sull’attestazione rilasciata dall’ente di categoria e sulla certificazione conforme alla norma UNI specifica per la professione. Le differenze e i punti di forza di questi due livelli di qualifica sono un aspetto cruciale che richiede un approfondimento accurato per evitare fraintendimenti e confusioni nel mercato.

La norma tecnica UNI per le attività professionali non regolamentate stabilisce requisiti, competenze, modalità di esercizio e comunicazione con l’utente.

Anche il professionista non affiliato a un’associazione può ottenere un certificato di conformità alla norma UNI, soggetto a valutazione da parte di un organismo accreditato da Accredia, come Ricec. Questo certificato attesta la conformità alle specifiche della professione considerata, fornendo requisiti chiaramente definiti che conferiscono sicurezza ai professionisti attraverso il riconoscimento delle loro competenze.

L’attestazione di qualità e competenza dei servizi, rilasciata da un’associazione, si applica invece esclusivamente alle persone fisiche. Questo strumento favorisce una rappresentanza innovativa volta a valorizzare la qualità del servizio nel contesto di valori condivisi dagli associati.

Per distinguere tra attestazione e certificazione di qualità, una circolare del Ministero delle Imprese e del Made in Italy sottolinea che l’attestato non può essere assimilato a una certificazione di qualità, accreditamento o riconoscimento professionale. L’attestato certifica la regolare iscrizione del professionista all’associazione, evidenziando così due forme di qualificazione nettamente diverse, sottolineando l’importanza di evitare l’uso di descrizioni identiche per fenomeni completamente diversi.

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